Le uniche colonne sonore che credo siano degne di accompagnare il rumore del mare sono i Madredeus e il suono del pianoforte di Ludovico Einaudi (ma anche i classici come Chopin, Beethoven, Bach non sono male).
Un paio di mattine fa ero in spiaggia, passeggiando sulla riva, raccogliendo “piattine” (quei sassi piatti e levigati dal mare) e giocando a farle saltare lungo le onde. Mi sono sentita strana e artificiale come il copertone nella foto qui sopra. Mi sono sentita emozionata di poter annusare l’aria salmastra, affondare i piedi nella sabbia, osservare la schiuma delle onde a fine corsa, guardarne il rotolare incessante verso riva. Stento a credere di essere tornata qui, negli stessi luoghi di quando ero bambina, di avere rivisto le stesse spiagge, le stesse montagne. Un regalo prezioso che mi porta la presenza e il ricordo di mio padre.
E’ la voce di Teresa Salgueiro che mi parla di lui, e insieme mi racconta il mistero del mare.
Não é nenhum poema
Non è una poesia
O que vos vou dizer
Quello che sto per dirti
Nem sei se vale a pena
Non so se vale la pena
Tentar-vos descrever
Provare a descriverti
O Mar
Il mare
E eu aqui fui ficando
E sono rimasto qui
Só para o poder ver
Solo per poterlo vedere
E fui envelhecendo
E sono invecchiato
Sem nunca o perceber
Senza mai comprenderlo
O Mar
Il mare
Lascio che le note si mescolino con il vento, il verso dei gabbiani e il mio respiro. Chiudo gli occhi e sono qui, in questo momento che diventa un viaggio nel tempo.
2 Comments
Elisabetta · 12 Aprile 2022 at 17:22
Meraviglioso Silvia, detto da una che senza il mare non potrebbe vivere e che sul mare vive, grazie….
Silvia · 12 Aprile 2022 at 23:17
Ciao Elisabetta! Che meraviglia poter vivere vicino al mare. Farò il possibile per stargli vicino almeno qualche mese all’anno..🙃 Un abbraccio. Silvia