Quando ho letto “Mastery”, e ogni volta che penso al concetto della “maestria” in qualcosa, ho in mente Roberto Bolle. Avrai sicuramente visto le foto del suo corpo in cui ogni muscolo è evidenziato. Avrai sentito i racconti del suo amore profondo per quello che fa, della sua costante ricerca di un movimento armonioso e celestiale.
Bolle è il ballerino che arriva in sala di danza prima di tutti e comincia a lavorare per scaldarsi, provare, perfezionare ogni movimento.
Il corpo di Bolle è il bellissimo risultato di una pratica amorevole e ininterrotta, di una dedizione profonda all’arte della danza.
Oltre a suscitare stupore e in qualche modo intimidire, il corpo di Roberto Bolle può essere per ognuno di noi l’ispirazione che si può coltivare con costanza e amore la pratica di una disciplina – qualunque essa sia – e crescere all’interno di essa, nell’esperienza della disciplina stessa e nella conoscenza di noi stessi.
– “L’uomo è un animale che impara”.
La specie umana è stata definita in periodi diversi dalle azioni a cui era orientata in modo significativo: l’essere umano come “animale che costruisce”, “animale che lavora”, “animale che combatte”. Ma tutte queste definizioni si avvicinano solo in modo marginale alla realtà. La nostra specie è fatta per tendere al miglioramento costante, al possesso profondo delle sue capacità e conoscenze. L’uomo è “un animale che impara”.
La specie umana è l’unica sul pianeta per cui il processo di apprendimento dura la sua intera vita. L’uomo ambisce alla perfezione e all’affinamento costante delle proprie capacità. Tende costantemente a raggiungere la maestria, la padronanza assoluta in quello che intraprende.
– Mastery e il percorso che porta al suo raggiungimento.
Mastery è “il misterioso processo durante il quale ciò che è inizialmente difficile diventa progressivamente più facile e gratificante attraverso la pratica”.
E’ la pratica necessaria per imparare qualunque nuova competenza – cucinare, imparare la professione di avvocato o medico, cucire o costruire con il legno.
“Ma questo processo raggiunge un’intensità particolare – una qualità simile alla poesia – nel campo degli sport, dove muscoli, mente e spirito si uniscono in un movimento elegante e intenzionale, che si snoda attraverso lo spazio e il tempo”.
Inizia un vero e proprio viaggio, allo stesso tempo impegnativo e stimolante, che ti porterà sofferenze e inaspettate gratificazioni, e che non raggiungerà mai la sua destinazione (e questo non deve frustrarti; continua nella lettura e scoprirai perchè 😜).
Un viaggio durante il quale “probabilmente imparerai su te stesso tanto quanto sulla competenza che cerchi di acquisire”.
– L’andamento non-lineare dell’apprendimento e il concetto di “plateau”.
Come ogni tipo di apprendimento, il progresso non è misurato in una linea continua ascendente, ma attraverso brevi picchi di miglioramento, seguiti da periodi duranti i quali non si registra un significativo avanzamento. La curva che descrive questo andamento ha un aspetto del genere:
Anche se la tua pratica è costante e diligente, incontrerai in diversi momenti delle fasi di “stallo”. Si tratta di quelli che vengono chiamati “plateau”: i momenti in cui ti sembra che nonostante i tuoi sforzi non ci sia progresso nè miglioramento.
Anzichè essere frustrato per la presenza di questi momenti, impara ad accettarli come parte integrante del percorso.
La strada migliore che puoi percorrere verso la “Mastery” è una pratica diligente, ma soprattutto una pratica fine a se stessa. Imparerai ad apprezzare i momenti di plateau quanto quelli di rapida crescita.
E’ chiaro che nella nostra società, in cui il raggiungimento degli obiettivi ha la priorità su tutto il resto, riceviamo un messaggio contrastante con quello che ci spinge a praticare per il semplice piacere di farlo, senza rincorrere costantemente la prossima meta.
“Il raggiungimento degli obiettivi è importante. Ma il vero succo della vita, che sia dolce o amaro, va trovato non tanto nel prodotto dei nostri sforzi, quanto nel processo stesso di vivere, in cosa si prova ad essere vivi”.
Il vero piacere sta nella pratica stessa. Chi pratica una disciplina, la ama a tal punto da farla diventare quasi un’ossessione, la coltiva e la nutre fino a farla germogliare. L’amore per la pratica e il tempo ad essa dedicato creano i miglioramenti, e un circolo virtuoso che porta nuovamente al piacere della pratica.
– L’importanza dell’insegnante nel percorso di Mastery.
Decidere di imparare un nuovo “skill” ci fa tornare studenti, ci fa ricominciare da principianti assoluti. Quando si impara qualcosa da capo è bello e importante potersi affidare alla guida di un insegnante – può non essere facile all’inizio, ma è molto interessante e liberatorio lasciare per un momento il nostro status di “professionisti capaci” e tornare ad essere una tela bianca, una terra fertile e ancora incolta in cui gettare i semi di una nuova conoscenza .
“Per vedere chiaramente un insegnante, osserva i suoi studenti. Essi sono la sua opera d’arte”.
Un buon insegnante prova piacere ad insegnare a tutti i livelli – in particolare ai principianti. Le sue doti ideali? Conoscenza approfondita, tecnica perfetta, esperienza; ma sono pazienza ed empatia che gli permettono di ispirare anche i novizi alla disciplina che pratica e insegna.
Quando si trova davanti uno studente che fa fatica ad imparare, l’insegnante è costretto a procedere per passi minuscoli, che penetrano la più profonda essenza dell’arte, e rivelano chiaramente il modo in cui l’arte si manifesta nel movimento. Proprio riguardo agli studenti che faticano ad apprendere, Leonard cita il racconto zen dei quattro cavalli.
– Il racconto zen dei quattro cavalli.
Nel suo libro “Zen Mind”, il Master Zen Shunryu Suzuki affronta la questione degli studenti che apprendono più o meno rapidamente usando l’esempio dei cavalli.
“Nelle nostre scritture, si dice che ci sono quattro tipi di cavallo: cavalli eccellenti, buoni, discreti e scarsi. I cavalli eccellenti corrono lenti o veloci, a destra e a sinistra, seguendo il volere del cavaliere, senza che egli utilizzi il frustino. I cavalli buoni corrono in modo simile ai primi, e lo fanno appena prima che il frustino tocchi la loro pelle. I cavalli discreti si muovono quando sentono il dolore sulla pelle (causato dal colpo del frustino). I cavalli scarsi corrono solo dopo che il dolore della frusta è penetrato fino al midollo delle loro ossa. Puoi immaginare quanto sia difficile che il cavallo di quest’ultimo tipo impari a correre.
Quando ascoltiamo questa storia, vogliamo quasi tutti essere il cavallo migliore. Se non è possibile essere il migliore, vogliamo almeno essere il secondo in classifica. Ma questo è un errore. Quando impari troppo facilmente, sei tentato di non impegnarti troppo a fondo, di non spingerti fino al midollo, all’essenza profonda della pratica“.
– George Leonard e l’Aikido.
George Leonard porta in questo libro la sua esperienza diretta, un vissuto sperimentato sulla propria pelle. La costante pratica dell’Aikido, arte marziale giapponese, ispirò Leonard a un nuovo modo di affrontare e vedere l’apprendimento, la progressione e il miglioramento. Dall’ambito dello sport, Leonard fu in grado di applicare questi concetti a tutte le sfere della sua vita – ed è quello che propone anche a noi di fare in “Mastery”.
Una mossa di Aikido richiede infinite ripetizioni per diventare efficace ed entrare nel corpo e nella mente di chi pratica. E anche chi raggiunge livelli avanzati, partecipa alle competizioni e vince, il giorno dopo torna al Dojo (la sala di pratica) e ricomincia ad allenarsi.😎
“Il Master – secondo un antico detto delle arti marziali – è colui che rimane sul tappetino cinque minuti più a lungo di chiunque altro”.
– Imparare per la vita e nel quotidiano.
E’ possibile e stimolante darsi degli obiettivi, lavorare per raggiungerli, dirigere le proprie energie in una direzione precisa.
Ti invito però a pensare che, se la progressione non è lineare e ti aspettano i famosi momenti di “stallo”, puoi vivere con gioia anche quelli, pensando che sono una parte fondamentale del processo, e che servono forse ancora più dei momenti di rapida crescita.
E se gli impegni e le incombenze della tua vita in questo momento non ti permettono di dedicarti come vorresti a te stesso e a ciò che vorresti imparare, prova a cambiare prospettiva e a pensare che ogni piccolo gesto che compi durante la giornata può essere una grande occasione per cercare e praticare la Mastery.
Nella pratica Zen, le attività giornaliere si intervallano con lunghi momenti di meditazione. Per un monaco Zen, lavorare nell’orto e meditare sono due attività simili e intercambiabili.
Lavare i piatti può diventare una danza e un prezioso momento di meditazione (d’altra parte, se lo fa Bill Gates*, perchè non dovremmo provarci anche noi?😜).
Goditi il percorso. Alla tua pratica puoi tornare sempre, quando vuoi. Sarà sempre lì ad aspettarti, a farti esplorare una parte di te che ancora non conosci. Rassicurante. Può diventare il tuo spazio confortevole e privato, un momento di dialogo profondo con te stesso.
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*Non ricordo dove ho letto questa informazione, ma se cerchi su Google “Bill Gates lava i piatti”, scoprirai che uno degli uomini più ricchi al mondo (e a quante pare anche il papà di Amazon Jeff Bezos) ogni sera si prende il tempo per lavare i piatti e usare quel momento come una meditazione, un attimo di concentrazione assoluta, i cui benefici vanno ben al di là dei piatti puliti.😆
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Se vuoi approfondire questo tema e leggere il libro di cui parlo, qui di seguito trovi il link per l’acquisto ( acquistando tramite link tu non avrai alcun sovrapprezzo ma io riceverò una piccola commissione. Grazie! 💙) :
Mastery – The Key to success and long-term fulfillment – George Leonard – versione INGLESE
Purtroppo al momento non esiste una versione italiana di questo magnifico libro, e anche se l’Inglese di Leonard è molto pulito e accessibile, potrebbe non essere l’ideale per un lettore abituato all’italiano.
Spero in ogni caso di averti dato qualche spunto di riflessione, qualche pensiero da masticare, gustare e portare nella tua vita di ogni giorno.🙂
Fammi sapere cosa ne pensi e continua a seguire il Blog!!! Grazie.💙
2 Comments
Serena · 26 Marzo 2021 at 20:17
Grazie per gli stimoli che ci dai, tutti preziosi !
Silvia · 29 Marzo 2021 at 15:06
Grazie Sere!!!💙