“L’universo è mutamento: la nostra vita è come la creano i nostri pensieri” – Marco Aurelio
Chi mi conosce un pochino sa che nutro una vera ossessione per le lingue straniere, che mi piacerebbe conoscerle tutte. 🤩 Ho inziato dal francese quando ero alle medie, all’università è arrivato l’inglese e ora sto studiando spagnolo online con dei magnifici insegnanti di una scuola di Valencia. Olga, Javi, Paula; mi emoziono a parlarne per la gentilezza dell’approccio, per quanto sono piacevoli e volano le lezioni.
E’ un bellissimo momento che mi sono presa durante la settimana e, anche se ammetto di studiare poco nei giorni in cui non ci vediamo, cerco di sfruttare al massimo il tempo a mia disposizione.
La prima volta che ho fatto lezione con Javi aveva indosso un maglioncino con dei gelati disegnati, la seconda una maglietta con una bici con ruote di anguria sotto una camicia di jeans. Non gliel’ho detto ma quei dettagli me lo hanno reso simpatico all’istante.
L’obiettivo durante le lezioni è quasi sempre quello di analizzare un articolo che leggo durante la settimana, di imparare espressioni, esprimere la mia opinione cercando di usare i tempi verbali corretti (😅), ma con Javi ci siamo persi a chiacchierare di sport, di Valencia, della sua passione per la corsa che lo fa alzare alle 6 del mattino e lo rilassa quando è troppo carico, del suo cocker mancato qualche tempo fa e del suo desiderio di un bassotto, del mio studio, di Vik e Obi, del lavoro che condividiamo come insegnanti.
L’ultima volta che ci siamo visti si parlava di quanto sia difficile a volte mantenere un atteggiamento positivo verso le cose, le persone, la vita in generale. Anche Javi ha passato momenti complicati – per il coming out con la madre, per una relazione tossica da cui è finalmente uscito – ma il suo essere profondo è solare e credo nutra una quasi irragionevole fiducia nel genere umano.
Quando ha saputo che ho spesso cercato ispirazione in libri di crescita personale mi ha consigliato un paio di titoli dello psicologo Rafael Santandreu, tra cui “Las gafas de la felicidad” e “El arte de no amargarse la vida” e mi sono lasciata ispirare dal titolo di quest’ultimo (dopotutto, riconosco di essere una professionista del vedere il negativo, evidenziarlo e rendere la mia vita molto complicata 🤣).
Nei primi due capitoli l’antichità greco-romana viene citata ripetutamente, nelle figure di Marco Aurelio prima e di Epitteto poi, e siccome quest’epoca del pensiero filosofico mi ha fatta innamorare quando ero al liceo ho subito sentito un grande entusiasmo nel ritrovarla in queste pagine. Santandreu parla in modo molto colloquiale e racconta senza filtri dei suoi pazienti, e capisci subito che se ti è capitato di stare male perchè ti sei impelagat@ in pensieri atroci e autodistruttivi non sei certo da sol@.
La terapia cognitiva di cui parla Santandreu parte da un presupposto molto semplice, quasi ovvio, ma che i nostri occhi spessissimo annebbiati non vedono: i fatti esterni, gli accadimenti, i cambiamenti hanno un impatto emotivo su di noi non perchè siano intrinsecamente negativi, ma perchè tra l’accadimento e la nostra reazione ci sono i nostri pensieri negativi, che hanno un carattere distruttivo e, anzichè portarci verso la soluzione ci dirigono verso la paura e la disperazione. Obiettivo del terapeuta è far capire al paziente che è assolutamente possibile cambiare il proprio modo di pensare una certa situazione, per ridimensionarla e farla diventare affrontabile quando sembra irrisolvibile.
L’obiettivo di questa terapia è renderci persone più sane e forti, capaci di godere di ogni momento, qualunque cosa succeda. E per raggiungere questo obiettivo è necessario imparare un metodo – un po’ come si apprende una lingua straniera: ascoltare, metabolizzare, capire e praticare.
Un metodo in cui trasformare il nostro modo di pensare, il nostro dialogo interiore, la nostra maniera di valutare quello che ci succede è ciò che ci permette di vedere e vivere in modo più obiettivo ciò che ci accade. E arrivare a fare tutto questo in modo talmente automatico che diventi la nostra prima opzione mentale. Santandreu indica che il primo passo in questa direzione è individuare le nostre credenze irrazionali (quelle che ci fanno amplificare ogni difficoltà e vederla in modo tragico) e sostituirle con credenze razionali.
Come ogni abitudine che vogliamo introdurre nella nostra vita (e come ci insegna anche James Clear in Atomic Habits), anche la capacità di modificare il nostro modo di pensare va coltivata giorno dopo giorno, con perseveranza.
Sono a poco più di metà libro, ma trovo questa lettura talmente coinvolgente e interessante che sono certa non mi fermerò a questo primo acquisto.😃 E ti lascio con un antico racconto giapponese sorprendente e ricco di saggezza.
“Il giovane Akira era incaricato di andare ogni giorno alla fonte per portare acqua fresca alla casa-scuola del maestro Oé. Tutte le mattine si recava alla fonte che nasceva ai piedi della collina, a venti minuti di cammino. Per svolgere il suo compito si era dotato di due grandi secchi di argilla che mantenevano l’acqua fresca tutto il giorno. I due secchi erano appesi alle estremità di un robusto bastone che, appoggiato dietro al collo, permetteva ad Akira di trasportare fino a tredici, quattordici litri senza sforzo.
Però uno dei secchi aveva una crepa dalla quale fuoriusciva una parte dell’acqua e, alla fine di ogni viaggio, arrivava a destinazione solo metà della quantità iniziale.
Negli ultimi due anni, la dinamica era stata questa: Akira andava presto alla fonte, riempiva i due recipienti e tornava con un carico e mezzo d’acqua.
Il secchio senza crepa era molto orgoglioso del suo operato; durante tutto quel tempo aveva trasportato tutta l’acqua che gli permetteva la sua capacità. Il secchio rotto invece era triste e si vergognava della propria imperfezione; era consapevole di portare a termine solo metà del suo compito.
Dopo quei due anni di lavoro, il secchio rotto non potè più resistere alla pressione e alzò la voce per dire:
– Mi vergogno così tanto!!
Akira si voltò alla sua sinistra, vide lamentarsi il povero secchio e chiese:
– Vergogna di cosa, amico mio?
– Per tutto questo tempo non sono stato capace di portare bene l’acqua alla casa del maestro. Che spreco! Per colpa del mio difetto ti ho fatto perdere parte del tuo lavoro – si lamentò il secchio.
Akira sorrise dolcemente e disse:
– Non dire così. Adesso andremo alla fonte e vi riempirò d’acqua, e voglio che tu ti concentri sulla bellezza del cammino di ritorno verso casa.
Quando arrivarono alla fonte, il secchio lascià che Akira lo riempisse d’acqua e, una volta sulle sue spalle,, cominciò a guardare dietro di sè, come Akira gli aveva chiesto.
– Il sentiero è bellissimo – disse il secchio.
– Anche a me piace molto. Vedi i fiori che lo costeggiano? – domandò Akira.
– Oh, sono meravigliosi! – esclamò il secchio.
– Hai notato che ci sono fiori solo da questa parte del sentiero? In questi due anni ho piantato dei semi su questo lato perchè sapevo che sarebbero cresciuti i fiori grazie all’acqua che tu perdevi ogni giorno – disse il giovane.
– Davvero? – chiese il secchio, emozionato.
– Si. Grazie a questo, in questi due anni ho goduto dei fiori durante la mia camminata mattutina verso la fonte e non solo, ho potuto decorare con i fiori la tavola del maestro. Mio caro amico, se non fossi come sei, nè il maestro Oé nè io avremmo potuto godere della bellezza come lo abbiamo fatto! “
E tu? Ti lasci sopraffare dai pensieri distruttivi quando ti capita qualcosa di negativo? Conoscevi il tipo di approccio che propone la terapia cognitiva?💙
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2 Comments
Maria pia · 26 Agosto 2023 at 18:10
Ciao Silvia, mi sono da poco iscritta alla tua scuola, sono una psicoterapeuta ad orientamento gestaltico e analitico-transazionale, e conosco bene la terapia cognitiva, noi lavoriamo molto sul copione che di base agisce proprio sul cambiare le credenze dis-funzionali. È un lavoro davvero utile… ti auguro il meglio per la tua scuola, io sono in prova, per ora …
Silvia · 27 Agosto 2023 at 08:24
Sei davvero gentile Maria Pia, grazie di nuovo!! Trovo quello che fai molto interessante, e credo che occuparsi di corpo e mente sia davvero ciò che ci può far stare bene. Un abbraccio e a presto!!! <3