Bruce Lee diceva:

“Non temo l’uomo che ha praticato 10.000 calci una volta sola. Temo l’uomo che ha praticato un calcio 10.000 volte”

Perchè praticare un singolo movimento un numero infinito di volte dà una conoscenza profonda di come avviene, lo rende automatico, come se partisse da un moto interiore anzichè da una decisione razionale. Anche nel Pilates si può applicare lo stesso concetto.

Pilates è una serie di esercizi che viene svolta sia a corpo libero (il Matwork) sia su macchinari progettati appositamente per il rinforzo globale del corpo (Reformer, Cadillac e Chair). Una sessione di Pilates , che si svolga in modo individuale o in un piccolo gruppo, prevede una sequenza di movimenti ed esercizi con un suo andamento: si parte con una sequenza di riscaldamento; si cresce in intensità e si lavora su forza, controllo, commistione di movimento e respiro; si termina con una serie di allunghi e movimenti per alleviare le tensioni.

La parola “pratica” è forse più frequentemente usata nello Yoga, come indicazione di una ripetizione costante di movimenti, con l’obiettivo di acquisire in modo progressivo controllo e precisione. Io ne parlo sempre anche per il Pilates perchè la sua pratica costante fa parte di uno stile di vita, di scelte consapevoli e sane che si estendono al di là del solo ambito corporeo.

Cos’è la pratica? La pratica è un comportamento che mettiamo in atto ripetutamente, finchè non otteniamo un miglioramento. Se vogliamo vedere dei “risultati” – anche se, più che di risultati, preferisco parlare di crescita in termini di consapevolezza del corpo, di controllo, di forza – dobbiamo ripetere un certo movimento o esercizio finchè non lo metabolizziamo, finchè non ne cogliamo il senso e l’utilità. Dobbiamo essere costanti nella pratica. Dobbiamo imparare un movimento e poi perfezionarlo, perchè è solo in questo modo che ne percepiremo in modo profondo i benefici.

E questo non vuol dire ripetere gli stessi identici esercizi infinite volte. Chi conosce i grandi macchinari e i piccoli attrezzi di Pilates sa che uno stesso esercizio può essere variato potenzialmente all’infinito – aggiungendo resistenza, sfidando la stabilità, modificando la coordinazione.

Un Single leg stretch, per esempio, può essere eseguito:

– a corpo libero, nella sua versione tradizionale – in flessione del torace, partendo dal tavolino e alternando l’allungo di una gamba e nell’altra, con la coordinazione di braccia e gambe;

– sempre sul Mat, con l’aggiunta di un elastico attorno a un piede – per creare una resistenza nella gamba e sulle braccia;

– ancora sul Mat, in posizione semi-sdraiata con una palla piccola appoggiata tra le scapole, per sfidare la tenuta addominale;

– sul Reformer, con le cinghie alle mani, e una resistenza di molle che “pesa” sugli addominali e sulla tenuta della flessione toracica;

– sul BOSU, in equilibrio sull’osso sacro, con grande sfida su equilibrio e stabilizzazione del bacino e del busto;

– sdraiati sul Roller, con il solo appoggio delle braccia sul tappetino e la sfida a equilibrio e stabilità che nasce dall’essere in posizione supina su un “tubo” di schiuma;

– in altri modi creativi che in questo momento non mi soggiungono.

Tanti esercizi possono essere ripresi con molteplici varianti in questo stesso modo. Pensa alle infinite varianti di Plank, per fare un altro esempio.

Variare risveglia l’interesse e permette ai nostri muscoli di essere costantemente sollecitati, ma ripetere ci permette di cogliere le sfumature di un movimento, ci permette di sentire quali benefici porta al nostro corpo.

Ripetere diventa rassicurante. Si tratta di mantenere il sottile equilibrio tra le ripetizione costante e la ricerca delle variazioni: una combinazione incredibile e sempre in evoluzione che ci permette crescita e progressione.

“Per essere felici basta trovare varietà nella ripetizione” – Jeffrey Eugenides

E tu? Trovi rassicurante la ripetizione di alcuni esercizi o sei sempre alla ricerca di varietà nel tuo allenamento? Raccontami nei commenti! 😉

 

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4 Comments

Lucia · 8 Novembre 2022 at 09:26

È così Silvia:”Repetita iuvant”!
La ripetizione di parole,gesti,pensieri,giova alla loro comprensione,apprendimento.
L’esperienza fa la differenza,se non vista dal di fuori,sicuramente,mi sono accorta nel corso degli anni,la fa sempre per me,questo mi aiuta a non dare per scontate le molte azioni scontate della mia vita da lavoratrice “di braccia”, e tantomeno gli esercizi di allenamento come quelli da te proposti. Come ho avuto modo di scriverti a commento di un allenamento con palla grande,tempo fa,ripetere le sequenze mi è utile,anzi ti dirò che a volte mi sono trovata a farne alcune,ritenendole non ancora provate,trovandole di fatto”nuove”,per poi scoprirle già fatte tempo addietro!😉
Tutto in questo mondo è circolare,non c’è niente di nuovo sotto il sole,eppure tutto cambia e stupisce e per capirlo basta muoversi.
Ricorderò sempre la prima volta che ho toccato con mano il principio:”il tempo e lo spazio sono relativi”:correvo con un amico,da principio ero in leggero vantaggio,poi mi ha affiancata e nel momento esatto in cui la sua e la mia velocità sono coincise noi eravamo fermi,il tempo era fermo,il mondo scorreva sullo sfondo:un istante e poi mi ha superata,il tempo e noi,siamo tornati a scorrere, col mondo!!
Ecco dove si arriva ripetendo…ho divagato ma penso di averti comunicato il senso che ho sempre trovato ,come tutti credo,nel fare movimento,un arricchimento per corpo e mente insieme,un saluto e sempre grazie per i preziosi allenamenti,pardon,per la preziosa pratica!!🤗

    Silvia · 9 Novembre 2022 at 10:35

    Grazie Lucia! Che bello il tuo racconto! Amo quando dici “non c’è niente di nuovo sotto il sole, eppure tutto cambia e stupisce”. Sono totalmente d’accordo. E quando ripetiamo qualcosa, guardarlo con gli occhi di chi lo fa per la prima volta ci permette di trovare un senso nuovo e una utilità nuova, in qualunque ambito. Grazie per la condivisione e a presto. Un abbraccio.💙 Silvia

Tiziana · 8 Novembre 2022 at 16:17

Amo ripetere perché mi permette di fare meglio.
Mi permette di sentirne l’ effetto e concentrarmi sul controllo. Se non ripetessi non avrei la sensazione di aver fatto bene.
Non sento mio nulla se non lo respiro …
Buona Vita sempre Silvia🌹

    Silvia · 9 Novembre 2022 at 10:24

    Grazie Tiziana per il tuo bellissimo commento. Hai ragione, “respirare” qualcosa ti permette di farlo entrare nel tuo sistema, e possederlo a fondo. Un abbraccio e buona giornata.💙 Silvia

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