“Quando si va a cercare un guru, si va in cerca di quello che potremmo fare da soli: vuoi che un altro faccia per te quello che dovresti fare tu, perché pensi di non riuscire a farlo da solo. Ma il guru non ha ricevuto questo dono dal cielo, lo ha fatto lui, lo ha creato. Ha lavorato per riuscirci, riescici anche tu.” Alejandro Jodorowsky.
Guru – m., sanscr. [vedico gurū «pesante, venerabile», affine al gr. βαρύς e al lat. gravis «grave, pesante»].
1. Titolo attribuito in India inizialmente a ogni persona degna di rispetto e di venerazione, e in seguito a colui che ha la responsabilità dell’educazione religiosa del discepolo.
2. Per estensione, spesso ironica, chi svolge, o si attribuisce, la funzione di guida spirituale, di maestro intellettuale e simili.
Nell’Induismo i guru sono maestri spirituali che hanno compiuto un percorso di evoluzione o possono essere considerati uomini illuminati, pronti a condividere la loro saggezza con poco o quasi nessun ritorno economico; sono celebrati come veri e propri dei viventi e viene dedicata loro un’intera festa, il Guru Purnima.
La festa si celebra nel giorno di luna piena del mese di Ashadha (Giugno-Luglio) del calendario induista indiano e nepalese. Molti fedeli digiunano durante il primo giorno di festa, praticando meditazione; nei restanti quattro giorni si cibano solo di frutta e yogurt, e la dieta seguita è in ogni caso strettamente vegetariana. Nei templi del dio Krisna vengono donati agli dei grandi vassoi di frutta e fiori profumati come offerte votive.
Nei centri Yoga non è infrequente vedere l’immagine del guru nella sala di pratica: gli si rende omaggio nei mantra iniziale e finale, e la sua immagine rimane a monito del percorso che il guru ha fatto e che noi stiamo percorrendo sui suoi passi. Rispetto e ispirazione sono le reazioni che la sua effigie suscita in noi ogni volta che pratichiamo.
Nella cultura occidentale però, dove può accadere che un concetto venga deviato dall’accezione originale per evidenti differenze e distanze, non sempre facciamo un immediato riferimento alle tradizioni indiane. E’ quindi possibile che la parola guru evochi un certo grado di imitazione pedissequa, un affidarsi in modo istintivo e irrazionale, che scaturisce dalla convinzione che il guru sia portatore di una verità quasi divina; solo essere in presenza del guru può portare cambiamento benefico nella nostra vita. Un cambiamento ricevuto quasi come un regalo, senza sforzi, per affidamento passivo.
Come dice Jodorowsky, però, il nostro percorso verso una vita migliore o condizioni migliori non si può risolvere nella ricerca di un maestro spirituale.
Cerchiamo il guru perchè fondamentalmente ci spaventa la distanza tra dove siamo e dove vorremmo arrivare, tra ciò che siamo adesso e ciò che vorremmo essere; abbiamo spesso poca fiducia nelle nostre capacità, pensiamo di non avere gli strumenti. Se tornassimo a pensare al guru come a un essere umano, fallace, anzichè come a una simil-divinità, sarebbe più facile comprendere che la sua presunta illuminazione non è estemporanea e improvvisa, ma il frutto di giorni, mesi, anni di ricerca e lavoro.
Non esiste il “non sono capace”: esiste il “devo imparare qualcosa che non ho mai fatto”. In tutto ciò che vogliamo intraprendere.
Quando praticavo Ashtanga Yoga ero entusiasmata dalla mia insegnante, pur avendola vista praticare pochissime volte. In questo tipo di Yoga la pratica viene chiamata “mysore”, come la località in India da cui arriva, e viene fatta individualmente, sotto l’occhio esperto dell’insegnante, pront@ a correggere e migliorare le posizioni. Mi aveva molto colpita la reverenza dei suoi allievi, il prodigarsi dei più assidui anche per il funzionamento della shala (in sanscrito la parola shala vuol dire casa, quindi “yoga shala” è la casa dello yoga). In quel momento entrare in quella comunità era per me il modo di sentirmi parte di qualcosa, servire un obiettivo. La mia insegnante era la figura in grado di unire questa comunità, suscitando devozione e sostegno. Cercare la sua approvazione mi sembrava legittimare la mia ricerca corporea e spirituale.
Se l’obiettivo ultimo è quello di stare bene, solo quando ho incontrato il Pilates ho trovato un equilibrio, mentale e fisico, ho imparato a rispettare il mio corpo, a non costringerlo a movimenti che potevano essere dannosi per me, a non essere competitiva, a cercare una mia strada nell’apprendere e insegnare, ispirandomi a insegnanti diversi senza perdere la mia identità.
Oggi usiamo la parola mentore con lo stesso significato di maestro, guida. Penso che si possano avere molti mentori, molti guru, molte guide durante la vita, perchè siamo esseri in costante evoluzione e tutto intorno a noi cambia. Mi piace pensare che esistono tanti sentieri che mi aspettano, che la mia curiosità mi porterà in direzioni nuove ed entusiasmanti. E so che, chiunque sarà la mia ispirazione, sarò io a dover muovere ogni singolo passo, a masticare conoscenza ed esperienza per poterle restituire con il mio speciale modo di vedere.
Torno a una delle citazioni che preferisco in assoluto, e che ho trovato declinata in mille modi e in mille libri.
“Anche un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo” – Lao Tzu
Se il cambiamento che vuoi nella tua vita ti sembra enorme, non sai da dove partire, pensa solo al primo passo, concentrati su quello, fallo nel modo più consapevole che riesci. E quando avrai fatto mille passi magari il percorso ti sembrerà più leggero e sicuramente, guardandoti indietro, vedrai che dopo quel primo passo ne sono arrivati tanti altri, e ora sei più vicino alla vita che sogni per te. Per chi ti ha dato ispirazione prova sempre gratitudine, perchè ti ha permesso di scoprire una parte nuova e profonda di te.
E tu? Ti è mai capitato di trovare un guru, un mentore, una guida spirituale nella tua vita? Quali sono state le sensazioni che hai provato quando l’hai incontrato? 💙
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4 Comments
ROBERTA FAVORITO · 21 Novembre 2023 at 10:57
Ciao SILVIA,
ti scrivo perché oggi, dopo una settimana circa in cui ho solo fatto lunghe camminate, volevo condividere il mio stato d’animo per aver ritrovato la pratica quotidiana del pilates; quando si accantona e poi lo si ritrova, si comprende veramente lo slancio che ti/ci porta a non riuscire a farne a meno. Camminare è bello, ma ascoltare ogni muscolo a lavoro è altro…
Grazie ancora, e complimenti per le parole sul ruolo delle guide spirituali.
Da parte mia, quello che posso riportare dalle mie esperienze è che, da ogni persona che stimo o ho stimato, ho tratto il meglio, ho acquisito e sono stata grata.
Grazie anche a te e buona giornata!
Silvia · 21 Novembre 2023 at 15:10
Ciao Roberta, grazie a te per avere condiviso la tua esperienza. Sono assolutamente d’accordo con te sulla pratica del Pilates, che ti centra e ti permette di far lavorare ogni muscolo, anche il più piccolo. Un abbraccio grande e buon proseguimento!!💙 Silvia
Michela · 22 Novembre 2023 at 21:47
Ciao cara Silvia, ho mosso i primi passi con lo Yoga nel 2017, su suggerimento di una persona eccezionale, Valentina, che ha contribuito a cambiarmi la vita.
Inizialmente attratta dalla filosofia yogica, ayurveda e dagli aspetti più profondi e sottili. Non mi ci sono buttata a capofitto nelle sequenze, asana ecc perché prima dovevo capire.
Prima di continuare devo puntualizzare che non sono insegnante e non ho mai fatto corsi.
E come hai scritto tu è stato un cammino, ho provato diversi tipi di Yoga ma sempre come priorità il mio sentire, cercando di non giudicarmi e senza avere come finalità la prestanza fisica.
Lo Yoga è unione ed è quello che ho capito maggiormente, e questa unione significa che siamo uniti col tutto.
Poi ho incontrato forse la persona che ho incasellato inizialmente come Guru, una maestra di Mantra Yoga, Eva nonché Hary Prya Devi Dasi. E a quel punto c’è stato un piccolo passo verso l’evoluzione, che dicevi tu, perché di canti mantra, harmonium non ne avevo mai sentito parlare, Eva è riuscita a farmi vedere i colori dentro di me, la gioia!
E poi il cammino è continuato, altri punti di riferimento, che mi hanno sempre arricchito perché mi sono sempre ascoltata senza seguire le mode.
E poi sei arrivata tu nella mia vita! W Pilates! Una scoperta bellissima, ricordi forse che te ne ho già parlato della mia diffidenza verso il pilates per colpa degli altri, mannaggia a me!
Faccio le mie camminate e ci infilo in mezzo pratiche Yoga e anche ovviamente di Pilates, sempre ascoltandomi dentro.
Ti ringrazio per tutto quello che ci doni sempre…grazie di esistere…ti vogliamo bene!💝🌻un bacio enorme
…il cammino continua…
Silvia · 23 Novembre 2023 at 12:24
Che meraviglia Michela!!! Grazie per il tuo bellissimo racconto e grazie per le parole gentili che hai verso gli insegnanti che hai trovato lungo il tuo cammino. Ti auguro che questo cammino continui pieno di gioia, di consapevolezza e movimento. Un abbraccio grande!!! Silvia