Ogni volta che prendo un dattero e ne mordo la polpa carnosa, ne assaporo la dolcezza e corposità, mi sento trasportata in terre esotiche e assolate, in luoghi dal sapore antico e misterioso.

Quando ero piccola, per anni i datteri sono comparsi solo sulla tavola natalizia. Per anni li ho ignorati: troppo dolci e con un sapore troppo particolare; la mia passione ai tempi erano le arachidi – ne sbucciavo e mangiavo montagne.😆

Da qualche anno i datteri sono sulla mia tavola quasi sempre, golosi come una caramella, sempre con quel gusto unico ed evocativo.😋

– Le origini dei datteri.

La palma da dattero ha origini antichissime. La sua prima diffusione è avvenuta in Nord Africa e Medio Oriente, dove è nata, ed è diventata parte integrante delle tradizioni culinarie dei popoli di queste regioni.

I popoli arabi sostengono che “La palma deve avere la testa nel fuoco e i piedi nell’acqua” ; l’albero da dattero è infatti una pianta caratteristica della vegetazione delle oasi desertiche.

In Europa l’uso dei datteri è stato per molto tempo limitato al periodo natalizio. Negli ultimi anni la tendenza è cambiata – soprattutto grazie al riconoscimento delle sue molteplici proprietà e al suo utilizzo nelle ricette vegetariane e vegane – e i datteri compaiono sulla nostra tavola tutto l’anno, come ingrediente di svariate ricette o come spuntino nutriente.

Mentre il frutto è apprezzato e commercializzato in tutto il mondo, in alcune regioni la palma da dattero viene utilizzata in tutte le sue componenti: il legno di alcune varietà viene usato in edilizia, mentre dalla corteccia dei rami si ricava la tintura madre, usata come rimedio per i dolori mestruali. Altre varietà di palme da dattero sono usate come piante ornamentali.

 – Le varietà di datteri.

La parola “dattero” deriva dal greco “daktylos”, che significa “dito”, a indicare la forma lunga e affusolata di questo frutto.

Le principali varietà sono Deglet Nour e Medjoul. Sono coltivate in Egitto, Israele, Libia e Tunisia, ma anche in altri luoghi con un clima favorevole, come la Sicilia.

I Deglet Nour sono una varietà più piccola e dalla forma assottigliata, famosa per la dolcezza simile a quella del miele. Il loro nome significa “dattero della luce”. Si tratta di una varietà reperibile tutto l’anno.

I datteri Medjoul sono più grossi e succosi, tipici dell’area del fiume Giordano. disponibili generalmente da ottobre a febbraio. Questa qualità corposa e pregiata non mancava sulle tavole dei nobili nell’antichità, e ottenne il titolo di ” diamante dei frutti”.

– Le proprietà dei datteri.

I datteri sono ricchi di zuccheri semplici come destrosio e fruttosio, per cui sono particolarmente adatti per recuperare le energie durante o dopo l’attività fisica.

Sono ricchi di fibre vegetali, possono essere usati come blando lassativo e per proteggere le mucose del colon.

Contengono potassio, ferro e sali minerali, che proteggono dalle malattie cardiache e hanno poteri antiossidanti.

Il dattero era considerato dai Persiani simbolo di fertilità. Greci e Romani utilizzavano le foglie della pianta come ornamento nelle celebrazioni trionfali. La palma da dattero si erge in modo ostinato verso il cielo nonostante il carico dei suoi frutti, e per questo era considerata simbolo di onore e vittoria.

Nella traduzione musulmana, il dattero è il frutto del paradiso, un frutto miracoloso per le sue virtù nutrizionali. E’ il frutto con cui spesso viene interrotto il Ramadan, il mese di digiuno per motivi religiosi.

Anche da noi nel corso del tempo sono nate tradizioni legate ai datteri. In alcune regioni d’Italia è consuetudine mangiare 3 datteri alla mezzanotte, e conservarne i noccioli nel portafoglio come portafortuna.

– Le palline di datteri e mandorle di Loriana.😍

Essendo molto zuccherini, ti consiglierei di consumare non più di 2/3 datteri al giorno.

Io li trovo talmente buoni mangiati da soli che mi è difficile inserirli all’interno di ricette più elaborate, ma i datteri sono usati come ingrediente in tantissime ricette vegane e vegetariane.

Una mia allieva di danza arrivava ogni tanto a lezione con le sue “palline” di datteri e mandorle passate nella polvere di carruba…Erano qualcosa di paradisiaco per cui mi aveva dato la ricetta. Eccola qui di seguito.

Si tratta di una ricetta super semplice e senza cottura, veloce e pratica. Il risultato sono bocconcini deliziosi e pieni di energia.😍

Ecco gli ingredienti:

  • 100 grammi di datteri
  • 100 grammi di mandorle sgusciate
  • 2 cucchiai di zucchero di canna integrale
  • 2 cucchiai di polvere di carruba (o cacao in polvere)

Preparazione:

Trita insieme i datteri, le mandorle e lo zucchero. Fai delle palline con il composto ottenuto e passa le palline nella polvere di carruba (o nel cacao se preferisci). Puoi tenere da parte delle mandorle tritate e passarci dentro le palline per aggiungere un dettaglio croccante all’esterno.

Ecco fatto. Semplicissimo, no?😃

E tu? Ti piaccioni i datteri? Li mangi da soli o li usi per preparare golosi biscotti e dolci? 😉

💙💙💙

 

 

 


2 Comments

Loredana · 9 Aprile 2021 at 13:17

Ciao Silvia, io non amo particolarmente i datteri in purezza perché li sento troppo dolci ma li trovo perfetti frullati come sostituti dello zucchero per preparare torte, biscotti e anche pani semi dolci con noci e datteri a pezzettini. Il mio dolce preferito con i datteri é il plumcake al caffè e datteri frullati appunto che danno un sapore caramellato davvero delizioso😋.
Interessanti le palline, le proverò sicuramente😉

    Silvia · 10 Aprile 2021 at 08:38

    Ciao Loredana!!Il plumcake al caffè e datteri frullati deve essere una delizia!!😍 Le palline sono super semplici e la carruba (o il cacao) mitiga il dolce dei datteri, se ti sembrano troppo zuccherini da soli. Grazie per il tuo commento e un abbraccio !!!💙

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