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Ti capita mai di pensare ai consigli che vorresti dare al tuo io più giovane se potessi parlargli? A elementi di saggezza che ti avrebbe fatto comodo usare magari per ottenere più velocemente o in modo più semplice ciò che volevi, o anche solo per vivere la vita in modo più sereno?

Se potessi parlare con la me ventenne questi sono i consigli che le darei.

– Accetta il tuo corpo e amalo per quello che ti permette di fare.

Mi sono sempre concentrata molto sulla forma e sofferto per le parti di me che non mi piacevano, trascurando il fatto che il mio corpo mi ha sempre sostenuta e permesso di fare tante cose: danzare, viaggiare, muovermi liberamente. Mi accorgo di avere dato per scontato ciò che non lo è. Direi alla me ventenne di guardare con riconoscenza a quello che il mio corpo è sempre stato in grado di fare e di esserne fiera.

– Non fare paragoni con gli altri. Insegui il tuo cammino e ascolta il tuo cuore.

Credo sia inevitabile paragonarsi agli altri e riconoscere in alcuni una fonte di ispirazione. Il problema è quando il confronto diventa un’ossessione. Direi alla me ventenne di usarlo finchè mi fa crescere e mi ispira al miglioramento; di fermarmi quando i paragoni hanno un effetto distruttivo e mi fanno sentire insoddisfatta e frustrata. Le direi di ascoltare in modo più attento le parole del cuore. Di smettere di voler essere qualcun altro e di pensare alla meravigliosa unicità di ognuno di noi.

– Leggi meno ed esci di più.

Ho sempre adorato leggere; ancora adesso è una delle mie più grandi passioni. Quando ero giovane emulavo mio padre e mi sentivo fiera di assomigliargli: lunghe giornate persa nelle mie letture, viaggiando con la mente verso mondi lontani e sconosciuti. Dopo anni vedo che la torre d’avorio delle sue passioni era anche un luogo di solitudine e isolamento, di fuga dalla realtà. Direi alla me ventenne di leggere qualche libro in meno e fare qualche uscita in più, socializzare coi compagni di liceo e università. Credo mi avrebbe aiutata a diventare più realista e pragmatica.

– Riconosci quando è il caso di andartene.

Da situazioni, persone, luoghi. Mi è capitato di rimanere in situazioni o accanto a persone che erano diventate tossiche; di accettare compromessi per paura della solitudine o per insicurezza. Alla fine ho sempre raggiunto la conclusione che sarebbe stato meglio allontanarmi e mi sono liberata di situazioni e rapporti che mi facevano sentire inadeguata; mi sarebbe solo piaciuto, guardando indietro, farlo in tempi più brevi.

– Sii interessante, non perfetta.

Dai tempi della scuola elementare ricordo il costante stimolo ad essere la più brava (della classe, del gruppo di danza…) La spinta era creata e alimentata in buona parte da mia madre, e io rispondevo con l’ingenuità e l’entusiasmo dei miei sette anni. Direi alla me ventenne di cambiare rotta e di tendere ad essere me stessa, interessante per la mia unicità e non perfetta secondo gli standard di genitori, insegnanti – chiunque non fossi io. Le direi: anzichè farti bloccare dai dubbi e dalle insicurezze agisci, non censurare i tuoi istinti e pensieri in nome di “ciò che è giusto” o ciò che ci si aspetta da te.

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Mi rendo conto che tutti questi consigli valgono anche per me oggi. Che anche qui, ora, oggi, posso fare piccole scelte che mi portano verso la persona che voglio diventare. Che ogni decisione presa oggi, per quanto apparentemente poco significativa, influenza il mio futuro, vicino e lontano.

Alla fine dei conti, anche se ci sono tante cose che forse avrei fatto diversamente, o cose che avrei fatto prima, credo che il pensiero più rassicurante e gentile che posso fare è quello che ogni cosa accaduta, ogni persona incontrata mi ha portata a dove e a come sono ora. La vita di ognuno di noi è unica, e il regalo che posso farmi è muovermi in ogni respiro accettando e vivendo il momento presente, senza pensare troppo al passato che non c’è più e al futuro che non c’è ancora. 🙂

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E tu? Se potessi parlare con il tuo io a vent’anni, che consigli gli/le daresti?😉💙

 


7 commenti

Laura · 3 Maggio 2022 alle 18:00

Il mio primo pensiero è il tuo ultimo in questo post…ciò che sono oggi è ciò che, nel bene e nel male, sono stata nel corso della mia vita, le esperienze, gli incontri, la formazione e l’educazione. Al mio io ventenne direi ad ogni modo di guardarsi un pó più dentro dando voce al proprio se fugando maggiormente il pensiero altrui, anche se non mi sono mai sentita in competizione o vogliosa di raggiungere ciò che non ero, e magari camminare un pò piú per la MIA strada. C’è peró da dire che la consapevolezza di tante cose te le da il tempo, la crescita e la conoscenza, per cui bene così. Ho maturato tanti aspetti di me a partire dai 30 anni, non è un caso se prima mi sentivo ancora “piccola” e facevo alcune cose con inerzia e non per un sentito volere! Ogni età ha il suo tempo, di sbagliare, di raddrizzare la rotta, di migliorarsi. E si sono daccordo con te, aspirare alla perfezione non premia come si pensa…poichè è essa stessa imperfetta. Ognuno ha le sue peculiarità che lo rendono unico e speciale altrimenti sai che tristezza…fatti tutti con lo stampino. Riguardo al corpo mi rendo conto sia la società che crea dei prototipi rischiando di svilire chi non rientra in essi e questo non va bene! Un abbraccio Silvia

    Elisa · 3 Maggio 2022 alle 22:25

    Se potessi parlare alla me ventenne, le direi di ascoltarsi di più, di non temere il giudizio degli altri. Di non sentirsi sempre sotto esame, di prendersi il tempo per guardarsi dentro e osare. Di essere un po’ più strafottente, forse mâche un po’ più egoista.
    La persona che sono oggi non assomiglia per niente alla ventenne di allora. A volte mi chiedo cosa sarebbe accaduto se quella determinata volta avessi fatto una scelta radicalmente opposta, e non nascondo che questo provoca un pizzico di rimpianto. Poi, però, subentra la parte più razionale di me, e concludo che, forse, senza quel determinato vissuto non sarei quella che sono e che, tutto sommato, poteva andare peggio. Bisogna imparare a perdonare, gli altri ma, soprattutto, se stessi ❤️

      Silvia · 4 Maggio 2022 alle 21:30

      Ciao Elisa, grazie per avere condiviso il tuo pensiero. Capisco il senso delle “strade alternative” a quella che stiamo percorrendo. Ma sono assolutamente d’accordo con te che ogni esperienza ci ha portati a dove siamo adesso, e con l’età (almeno per quanto mi riguarda) mi rendo conto che le scelte fatte non sono poi così male, e ogni giorno ne posso fare di migliori. Un grande abbraccio!!😘 Silvia

Giuliana · 6 Maggio 2022 alle 09:25

Se potessi tornare indietro nel tempo mi direi di studiare invece di sognare ad occhi aperti cosa che non ho fatto, di credere piu’ in me stessa cosa che nessuno faceva allora per cui era difficile farlo. Volevo anche ringraziarti perche’ sei davvero una persona speciale e grazie a testo apprezzando davvero il Pilates. Un abbraccio

    Silvia · 6 Maggio 2022 alle 15:11

    Ciao Giuliana, grazie per avere condiviso il tuo pensiero!!! Sono molto contenta che tu stia apprezzando il Pilates e spero che ti possa dare tanti benefici!! Un grande abbraccio.💙

Tiziana · 6 Maggio 2022 alle 09:56

Direi di pensare un pochino di più a Se stessa..senza tante parole, più furba che buona. E sai cosa mi risponderebbe?
Se non ci Sei riuscita Tu, vuoi che ci riesca io? ..hiiii…nulla da dire al mio Io – solo buon viaje.. cica

    Silvia · 6 Maggio 2022 alle 15:09

    Grande Tiziana!!!😃 Grazie per la condivisione!!

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